Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (dal libro The Limits to Growth. I limiti dello sviluppo), è uno studio commissionato al MIT dal Club di Roma.
Venne pubblicato nel 1972 da Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III.
Il rapporto, basato su una simulazione al computer basata sulla system dynamics, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla sopravvivenza della specie umana.
Il rapporto, basato su una simulazione al computer basata sulla system dynamics, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla sopravvivenza della specie umana.
Le conclusioni del rapporto sono in sintesi due.
- Se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni, con il probabile risultato di un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale.- È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro. Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.
Un aggiornamento pubblicato nel 2004 dalla Chelsea Green Publishing Company con il titolo "Limits to Growth: The 30-Year Update"sposta l'attenzione dall'esaurimento delle risorse alla degradazione dell'ambiente.
Nel 2008 Graham Turner, del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) Australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata "Un paragone tra I limiti dello sviluppo e 30 anni di dati reali".
Confrontando i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni effettuate nel 1972, questa ricerca dimostra che i mutamenti nella produzione industriale e agricola, nella popolazione e nell'inquinamento effettivamente avvenuti sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico nel XXI secolo.
Confrontando i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni effettuate nel 1972, questa ricerca dimostra che i mutamenti nella produzione industriale e agricola, nella popolazione e nell'inquinamento effettivamente avvenuti sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico nel XXI secolo.
I due rapporti realizzati dal MIT per il Club di Roma, pubblicati negli anni della grande crisi petrolifera e nel mezzo dell'unica crisi dei mercati cerealicoli della seconda metà del secolo, produssero immensa attenzione ma l'essenza del messaggio, la previsione che dopo l'anno 2000 l'umanità si sarebbe scontrata con la rarefazione delle risorse naturali, fu sostanzialmente rigettata dalla cultura economica internazionale, compresi illustri premi Nobel quale l'economista Amartya Sen, assolutamente convinti che lo sviluppo tecnologico avrebbe sopperito a ogni rarefazione di risorse.
Solo pochi analisti degli equilibri tra disponibilità e impiego di risorse naturali avrebbero continuato nei decenni successivi a ispirare il proprio lavoro di indagine e prospezione al "teorema" del MIT: si può ricordare negli Stati Uniti Lester Brown.